Nel momento in cui si effettua una chiamata, attualmente (tralasciando il 5G, ancora in fase di evoluzione) sono due le generazioni di segnale che si possono utilizzare: il segnale 2G e il segnale 4G.
In passato, era possibile sfruttare anche la tecnologia 3G che, però, è stata ormai completamente dismessa. A questo punto, rimangono due le generazioni di segnale delle chiamate utilizzabili, la tecnologia 2G e 4G.
Ma qual è la differenza tra l'effettuare una chiamata in 2G ed effettuare una chiamata in 4G? Quando è possibile chiamare in 2G e quando in 4G? In questo blog proveremo a chiarire definitivamente la differenza tra queste due tipologie di segnale, sotto tutti i diversi aspetti.
1. Chiamate 2G: minore qualità ma copertura totale da parte di tutti gli operatori
La generazione di segnale delle chiamate inizialmente riguardava la sola generazione 2G : si tratta della chiamata tramite tecnologia EDGE e risulta ancora oggi molto utilizzata, in determinati contesti.
Tramite la tecnologia 2G, è possibile effettuare una chiamata con qualunque operatore telefonico, reale (Wind3, Tim, Vodafone e Iliad) e virtuale (Kena Mobile, Fastweb, ho. Mobile ecc.). La differenza con una chiamata in 4G riguarda la qualità della stessa: una chiamata in 2G presenta una minor qualità, che coincide con la possibilità di percepire rumori di sottofondo, durante la chiamata, o di un maggior tempo di attesa dal momento in cui si effettua una chiamata al primo squillo.
La comodità di una chiamata in 2G è la stabilità: le frequenze utilizzate per tale generazione sono le più stabili, non a caso si utilizza il 2G come supporto alla tecnologia 5G oltre che per apparecchiature di assistenza (per gli anziani, ad esempio) e di allarme.
2. Chiamate in 4G: qualità maggiore durante la conversazione
Negli ultimi anni si è sviluppata la possibilità, per quasi tutti gli operatori telefonici, di effettuare chiamate in 4G, tramite la modalità VoLTE (Voice over LTE): come detto, la differenza rispetto alla generazione 2G sta innanzitutto nella qualità della chiamata: tramite la modalità VoLTE la chiamata risulterà più “pulita”, non si percepiranno rumori di sottofondo (qualità audio isolata dai rumori circostanti) e il tempo che intercorre dal momento in cui si effettua una chiamata al primo squillo è quasi impercettibile. Si tratta dunque di una chiamata in alta definizione.
Purtroppo, non ancora tutti i gestori presentano questa possibilità: Iliad è il grande "escluso" anche se sta lavorando per permettere a tutti (e non solo ai clienti business, come succede attualmente) la possibilità di effettuare una chiamata in 4G.
Per riassumere, in base all’operatore telefonico a cui si è interessati si determina la generazione con la quale si effettuerà una chiamata, tenendo presente che questo requisito riguarda solamente chi effettua/riceve una chiamata: ad esempio, se si è clienti di Vodafone, e si può quindi chiamare in 4G VoLTE, questo sarà possibile anche nel momento in cui chi riceve la chiamata non è abilitato alla modalità VoLTE (e quindi se ad esempio chi riceve la chiamata è cliente Kena Mobile). Semplicemente, chi riceve la chiamata, la riceverà in 2G (se non abilitato al VoLTE).
Augurandoci di aver chiarito (almeno in gran parte) la duplice alternativa nell’effettuazione di una chiamata, rimaniamo ovviamente a disposizione per qualunque dubbio o chiarimento in merito all’argomento.
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